“Piccola conversazione” in pausa pranzo all’Università Cattolica, in tempo di Expo, davanti a un’installazione di Giorgio Vicentini

20 maggio 2015, dalle 13h00 alle 14h00 – Cortile d’Onore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, largo A. Gemelli 1

L’Università Cattolica del Sacro Cuore – attraverso il Centro di Ricerca per l’Educazione attraverso l’arte e la mediazione del patrimonio culturale sul territorio e nei musei (CREA), diretto dalla prof.ssa Cecilia De Carli, e il Laboratorio UCSC ExpoLAB – ha chiamato nella sua sede milanese per i mesi di Expo tre opere d’arte attinenti al grande tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita:
– dal 13 maggio al 12 giugno, Giorgio Vicentini espone l’installazione In corpore (2011/2015);
– dal 16 giugno al 22 luglio Franca Ghitti espone l’installazione Ultima Cena (1963/2011);
– dal 22 settembre al 22 ottobre, Gino Cosentino espone Sei sculture in pietra sul tema del nutrimento (fine anni ottanta e novanta).
Le tre istallazioni, che per loro natura hanno una necessaria interazione con il pubblico che ne diventa il centro, propongono tre storie diverse giungendo ad esiti di grande qualità.

In corpore di Giorgio Vicentini è stata esposta ai Magazzini del Sale a Venezia nel 2011. Realizzata dall’artista insieme agli ospiti del Centro diurno psichiatrico della Fondazione Emilia Bosis di Verdello in provincia di Bergamo, e oggi del tutto rivisitata, è costituita da un lunghissimo pentagramma che definisce un percorso nel quale il pane reale e il pane sognato sono appesi contemporaneamente. Scrive l’artista “È la prima volta che un pentagramma ostende il pane. Si tratta di una installazione drammatica e nello stesso tempo poetica. Eliminando ogni tipo di orpello romantico abbiamo puntato tutta la nostra creatività sulla purezza e indispensabilità del nostro pane quotidiano. La coraggiosa gittata di trenta metri del pentagramma esclude ogni sorta di retorica. In corpore è una struttura asciutta, una profonda preghiera concreta che mira dritto al cuore del problema alimentare. Sarà un viaggio comprensibile dentro l’indispensabilità dell’opera d’arte senza alcun inganno. Il ferro e il pane saranno lì a ricordarcelo.”
Il giorno dell’inaugurazione la Fondazione Emilia Bosis, presieduta da Pier Giacomo Lucchini proprietaria dell’opera, organizzerà una performance nella quale si produrranno attori professionisti, operatori socio-sanitari e soprattutto ospiti della comunità psichiatrica abili nella recitazione (durata 15-20 minuti).

Secondo una modalità propria dell’università, ma molto praticata anche dai grandi musei americani, il pubblico è invitato a partecipare a brevi conversazioni fra due interlocutori di diversa disciplina, chiamati a riflettere sull’influenza e il significato dell’opera esposta sul proprio ambito di appartenenza.
Mercoledì 20 maggio, si è svolto il dialogo tra:
– Silvano Petrosino, filosofo,
– Pietro R. Cavalleri, psichiatra, Direttore Clinico della Fondazione AS.FRA.

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