Rivalutazione clinica e terapeutica di un ospite “cronico”

Si è svolto lo scorso mese di giuno il congresso nazionale di SIDIN, Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo. AS.FRA., per voce dello psichiatra Jacopo Santambrogio e della psicologa Jessica Maissen, ha presentato il caso di un paziente misdiagnosticato come schizofrenico per il quale è stata fatta rivalutazione diagnostica clinica e testale nell’ipotesi di disturbo ADHD, con ri-programmazione degli interventi riabilitativi.

Crescenti evidenze mostrano come siano misdiagnosticati come «Schizofrenia» disturbi che in realtà sono del neurosviluppo: Disabilità Intellettiva (DI), Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) e ADHD. Tali disturbi possono presentare in comorbilità cluster sintomatologici dell’area psicotica, senza però giustificare una diagnosi primaria di Schizofrenia. Questo processo avviene per lo più per il passaggio di pazienti con disturbi del neurosviluppo dalla Neuropsichiatria Infantile (NPI) alla Psichiatria che tende ad «etichettare» come «Schizofrenia» quadri diagnostici che secondo il DSM-5 vedono un proprio ambito specifico di appartenenza.

Il lavoro di ridefinizione diagnostica, clinico e testale, ha permesso di guardare il paziente sotto una luce nuova: da persona «disturbante, logorroica, vischiosa, ingestibile», riferita all’area diagnostica schizofrenica, a persona portatrice di un disturbo del neurosviluppo (ADHD) con specifiche problematiche comportamentali e vulnerabilità psicopatologiche associate. E’ stato pertanto introdotto un farmaco (Atomoxetina) mirato per la patologia che, associato a Clozapina, sta dando iniziali buoni risultati; unitamente, gli interventi non-farmacologici di tipo psico-educativo, modulati sulla base della tipologia specifica di paziente, mirano a potenziare quelle aree di Qualità di Vita che hanno mostrato maggiore discrepanza tra importanza attribuita e soddisfazione percepita. Il lavoro con i familiari è una parte altrettanto rilevante del lavoro specifico per paziente con ADHD, in questo caso si tratta di persone anziane, che sono state informate sulla rivalutazione diagnostica e ne hanno preso parte fornendo informazioni tramite DIVA-5-ID sezione infantile.

Tale lavoro ad ampio raggio sta portando effetti benefici sull’equipe che riflette sulle modalità di intervento stimolo/limitazione e sulla conoscenza dei familiari. In tal modo il paziente «cronico e istituzionalizzato» che vive in sé dinamiche di «prisonizzazione» e ne fa una continua lamentela, può riscoprire un luogo accogliente di cura e pensare al suo progetto di vita. Ha accolto in modo disponibile la comunicazione sulla rivalutazione diagnostica e il percorso riabilitativo in atto per lui.

Poster SIDIN 2019