La chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) avvenuta il 31.3.2015 in attuazione delle leggi 9/2012 e 81/2014 ha decretato un nuovo panorama di percorsi trattamentali per i pazienti autori di reato giudicati incapaci di intendere e volere al momento dei fatti a causa di un vizio totale o parziale di mente. Sono state aperte in Italia 30 Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) che ripropongono il modello residenziale comunitario per un percorso riabilitativo specifico per il paziente autore di reato e prosciolto. In Lombardia l’OPG di Castiglione delle Stiviere è stato trasformato in Sistema Polimodulare di REMS.
Il tema dei pazienti autori di reato in questi ultimi anni ha attivato un vivace dibattito scientifico, clinico, politico e culturale, e riflessioni per le ricadute organizzative nell’ambito dei Servizi. Come qualificare l’autore di reato con problematiche psichiatriche? Quali sono ad esempio i confini tra antisocialità e malattia? Quali percorsi terapeutico-riabilitativi sono praticabili in queste condizioni da parte dei Servizi?
La questione che rimane aperta è su quale sia il mandato effettivo di una REMS o di una Comunità terapeutica: certamente sanitario, ma in qualche modo anche detentivo-contenitivo rispetto alla pericolosità sociale relativa ai soggetti che accoglie e cura, funzione di controllo rappresentata dai precedenti istituti.
La cultura clinica ed organizzativa attuale dei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze (DSMD) non sembra offrire strumenti e traiettorie cliniche rassicuranti, soprattutto in relazione al rischio di recidività degli utenti o di irrisolta pericolosità nonostante la già avvenuta effettuazione dei piani di trattamento terapeutici riabilitativi individualizzati. Tuttavia i DSMD non possono sottrarsi dalla gestione diretta delle misure di sicurezza alternative (licenza esperimento, arresti domiciliari, libertà vigilata al domicilio o in Comunità, etc.). Vi sono ad oggi pochi lavori in letteratura inerenti il follow up di pazienti dimessi dalle REMS o dalle Comunità, la loro composizione in termini di diagnosi, comorbilità, profili giuridici e valutazione del rischio di recidiva.
Fondazione Adele Bonolis AS.FRA. ospita ottanta pazienti residenziali in quattro comunità, di cui due CRA (Comunità Riabilitativa ad Alta Intensità) e due CPA (Comunità Protetta ad Alta Assistenza). Dal carisma della sua fondatrice, la Venerabile Serva di Dio Adele Bonolis, discende una vocazione ad accogliere l’umanità per il bene potenziale che in essa si trova, oltre gli “accidenti della vita” che l’hanno portata a deviare dalla strada maestra. Fin dalla sua creazione ha sempre aperto le porte a dimessi da quelli che un tempo venivano definiti manicomi giudiziari e ad ex carcerati. Negli ultimi dieci anni sono stati 98 gli ospiti con limiti legali e 41 nell’anno 2021.
La giornata di studi cercherà di rispondere a queste domande: quale cura e quale riabilitazione per un Autore di Reato? Come operare in modalità preventiva/proattiva?
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