Programmi riabilitativi residenziali

In Regione Lombardia, le Strutture Residenziali Psichiatriche che accolgono pazienti adulti di ambo i sessi portatori di un disturbo psichiatrico, caratterizzano il proprio profilo assistenziale e riabilitativo in base ai criteri stabiliti dalla Deliberazione della Giunta Regionale (D.G.R.) n. VIII/4221, del 28 febbraio 2007.

Questa normativa, confermando norme già precedentemente adottate, prevede, all’interno del Servizio Sanitario Regionale, la parificazione delle Strutture pubbliche e private, in funzione della qualifica di “accreditato”, che l’Ente pubblico o privato deve ottenere per ciascuna propria Struttura al termine di un processo valutativo condotto dall’ATS, la quale verifica il possesso di standard organizzativi che consentano livelli minimi di prestazione in linea con quanto previsto a livello regionale.

In questo caso la Struttura può sottoscrivere un contratto con l’ATS del proprio territorio di residenza (nel nostro caso la ATS di Monza e Brianza), così che il SSR assume direttamente la spesa delle prestazioni e dei trattamenti che vengono corrisposti ai pazienti, secondo tariffe differenziate in base all’impegno riabilitativo assolto.

La citata DGR n. VIII/4221 opera una differenziazione delle Strutture Residenziali psichiatriche allo scopo di qualificarne il funzionamento sulla base di due assi:
– il livello di intervento terapeutico e riabilitativo;
– il grado di intensità assistenziale offerto.

Prevede pertanto che le Strutture Residenziali si distinguano nelle due tipologie dell’Area Assistenziale e dell’Area Riabilitativa, che si differenziano in quanto della prima fanno parte le Comunità Protette, che accolgono pazienti che abbisognano interventi terapeutici più conservativi e assistenziali, mentre delle seconde fanno parte le Comunità Riabilitative, che accolgono pazienti idonei a programmi con maggiore intensità riabilitativa.
A loro volta ciascuna delle due tipologie prevede una sotto-tipologia, a seconda che i pazienti ospitati necessitino di Alta o Media assistenza, rispettivamente con copertura assistenziale per 24 o 12 ore al giorno.

Incrociando questi parametri, risultano pertanto 4 tipologie di Strutture:

Tipologia della Struttura Residenziale
Sigla
Intensità
Riabilitativa
Assistenziale
Comunità Protetta ad Alta assistenza
CPA
+
+++
Comunità Protetta a Media assistenza
CPM
+
+
Comunità Riabilitativa ad Alta assistenza
CRA
+++
+++
Comunità Riabilitativa a Media assistenza
CRM
+++
+

Della Fondazione AS.FRA. fanno parte:
– 2 Comunità Protette ad Alta assistenza
– 2 Comunità Riabilitative ad Alta assistenza

Comunità Protetta ad Alta assistenza

Appartiene all’Area Assistenziale: conduce programmi residenziali per pazienti che non necessitano di interventi riabilitativi intensivi e che invece abbisognano di interventi assistenziali continuativi

Comunità Riabilitativa ad Alta assistenza

Appartiene all’Area Riabilitativa: conduce programmi residenziali per pazienti idonei a un percorso riabilitativo intenso e che abbisognano anche di interventi assistenziali continuativi.

I pazienti che al termine della degenza ospedaliera presso un SPDC abbisognino di un ulteriore periodo di ricovero in ambiente protetto, possono usufruire di un programma di Post-Acuzie che può essere erogato presso una CRA.

Regime di Post-Acuzie

I pazienti che al termine della degenza ospedaliera presso un SPDC abbisognino di un ulteriore periodo di ricovero in ambiente protetto, possono usufruire di un programma di Post-Acuzie che può essere erogato presso una CRA.
I programmi residenziali per la post-acuzie hanno una durata massima di 3 mesi, non prorogabile, ma, se necessario, essi sono ripetibili in occasione di ricadute cliniche che abbiano comportato un nuovo ricovero ospedaliero.

Per l’ammissione di pazienti in regime di Post-Acuzie non è definito alcun limite di età.

I programmi per la Post-Acuzie sono considerati ad alta intensità terapeutico-riabilitativa e assistenziale. Comprendono specificamente interventi rivolti:
– alla stabilizzazione del quadro clinico successivamente ad un episodio acuto di malattia;
– all’inquadramento clinico diagnostico in funzione riabilitativa;
– al monitoraggio del trattamento farmacologico;
– all’impostazione del programma terapeutico di medio-lungo termine.