ARTETERAPIA – Racconto alla riscoperta del sé

Il 9 settembre è stato presentato un percorso di dieci incontri di Arteterapia che ha coinvolto alcuni pazienti di Casa Iris, parte della Fondazione As.Fra…

Un progetto nato con l’intento di offrire uno spazio di ascolto, di espressione e di trasformazione personale, dove l’arte è diventata linguaggio privilegiato per esplorare la propria interiorità.

Il tema centrale, la riscoperta di sé, ha guidato ogni momento del percorso. Attraverso materiali, forme, colori e parole, i partecipanti hanno potuto liberare il proprio potenziale creativo e riscoprire la capacità di raccontarsi in modo autentico.

È stato un viaggio di consapevolezza e di leggerezza, nel quale ciascuno ha trovato il coraggio di mettersi in gioco, scoprendo nel gesto artistico un canale di cura e di libertà.

Il percorso ha attraversato diverse tappe di riflessione e sperimentazione.

In Geometrie dell’anima i partecipanti hanno imparato a osservare sé stessi senza giudizio, dando forma e colore al proprio stato d’animo presente.

Con Specchi d’identità si sono confrontati con la propria immagine interiore, realizzando un autoritratto su specchio e accompagnandolo con una lettera a sé stessi, in un dialogo intimo e sincero.

Nel laboratorio Il corpo che percepisco, l’attenzione si è spostata sulla relazione con il proprio corpo, esplorando come ci si percepisce oggi e come ci si vorrebbe percepire nel futuro.

Attraverso Sguardi e connessioni, invece, si è riflettuto sul rapporto con gli altri e sulla percezione reciproca, raccogliendo parole e descrizioni che hanno permesso di riconoscersi anche attraverso lo sguardo altrui.

Con Il mio spazio interiore è emersa la necessità di custodire e dare forma al proprio mondo interno. Ogni partecipante ha creato una scatola personalizzata, decorata e arricchita con immagini e frasi tratte da riviste, simbolo dei propri pensieri, emozioni e desideri più profondi.

In La mia immagine frammentata si è affrontato il tema della percezione di sé nei momenti di confusione o crisi, mentre Maschere sociali ha aperto una riflessione sul delicato equilibrio tra il sé autentico e quello pubblico, tra ciò che si mostra e ciò che si è realmente.

Attraverso questo cammino, l’arte si è rivelata un potente strumento di cura, capace di connettere mente, corpo ed emozioni. Ogni gesto creativo, ogni parola e ogni immagine hanno contribuito a costruire un racconto corale fatto di autenticità, delicatezza e consapevolezza.

Un’esperienza che ha mostrato come la creatività possa trasformarsi in un luogo di incontro con sé stessi e con gli altri, generando significato, speranza e nuova energia vitale.