Mauro: quando una “punizione” diventa opportunita’

6 novembre 2017 – Ho conosciuto AS.FRA. per una condanna ai lavori socialmente utili, ora ci voglio restare come volontario

Un banale incidente (“una strisciata”, dice), la controparte che chiama i carabinieri, l’etilometro appena sopra il livello consentito e scatta la condanna ad un anno di reclusione.

Per Mauro, una vita da postino oggi in pensione, quel pomeriggio si trasforma in un incubo. La condanna, però, può essere commutata in 4 mesi di lavori socialmente utili e Mauro sceglie il male minore.

“Ho indicato AS.FRA. come struttura per la mia pena perché è vicina a casa mia e poi la conoscevo: Casa San Paolo era una clinica e avevo sentito parlare di Adele Bonolis”.

Così, una mattina di aprile 2017, Mauro varca la soglia della Fondazione.

“Non avevo mai fatto il giardiniere” – racconta “ma mi sono riscoperto appassionato a questo mestiere”.

I 4 mesi passano e per Mauro diventano un periodo che ricorda come entusiasmante. I pazienti gli si avvicinano, con la schiettezza e immediatezza di chi non ha filtri (“mi ricordo una signora che riposava dopo pranzo in giardino, i pazienti del centro diurno che mi aspettavano, i ragazzi più giovani che mi facevano ascoltare la loro musica”). Si trova bene, svolge, oltre al giardinaggio, altri “lavori socialmente utili” come manutenzione, pulizie generali, ecc.

Ma soprattutto intreccia rapporti umani, non soltanto con alcuni pazienti ma anche con molti operatori. L’ultimo giorno non è “liberazione”, ma malinconia: a Mauro dispiace andare via. Torna a casa e riflette: sono in pensione e ho del tempo libero, perché non offrirmi come volontario?

Oggi Mauro ha avuto un colloquio con il responsabile dei servizi generali: frequenterà la Fondazione tre giorni alla settimana (la “condanna era di 4 ore settimanali”), riprendendo il discorso dove lo aveva interrotto.