Congresso Nazionale SOPSI ed EPA

Febbraio e Marzo 2018 – Pubblichiamo i resoconti del XXII Congresso Nazionale della SOPSI (Società Italiana di Psicopatologia) tenutosi a Roma dal 21 al 24 Febbraio 2018 e del 26mo congresso dell’Associazione Europea di Psichiatria (EPA) svoltosi a Nizza dal 3 al 6 marzo 2018, ai quali ha partecipato il dr. Jacopo Santambrogio

Il XXII Congresso Nazionale della SOPSI (Società Italiana di Psicopatologia) tenutosi a Roma al Cavalieri Waldorf Astoria dal 21 al 24 Febbraio 2018, nello spirito delle indicazioni del piano globale per la salute mentale 2013-2020 dell’OMS, è stato dedicato a “Progetto Promozione Salute Mentale 20.20. Psicopatologia: connessioni, culture, conflitti”. Obiettivo del Congresso era -riportando le parole del Presidente Prof Alberto Siracusano e del Presidente Eletto Prof Alessandro Rossi- “esplorare i diversi modi in cui la psicopatologia e la psichiatria entrano nelle complessità e nelle difficoltà del vivere contemporaneo. I tre termini, connessioni, culture, conflitti servono per affrontare queste complessità. La situazione economico-politico-sociale presenta oggi gravi criticità, con conseguenze su benessere psicologico e salute mentale e sulla qualità della vita. È necessario chiedersi quali rapporti vi siano tra la povertà economica e la salute mentale, tra fenomeni quali il terrorismo, le migrazioni, la solitudine, il cyberbullismo, il femminicidio, la violenza interpersonale e la psicopatologia. Il benessere mentale sembra una meta che si allontana sempre di più sotto la spinta di nuove paure, dell’insicurezza e della perdita di fiducia; quale contributo può fornire la psichiatria per aiutare ad affrontare questi nuovi timori? Su tutto ciò un tema sembra presentarsi in maniera potente e che deve attrarre l’attenzione a livello mondiale: la diseguaglianza. Una diseguaglianza presente a diversi livelli, dalle risorse a disposizione per le cure alle differenti opportunità di costruire il proprio futuro. È ormai dimostrato come il futuro di una moderna società è determinato dal benessere mentale e psico-fisico della propria gioventù. Nei giovani una crescita armoniosa è la garanzia di civiltà e di sviluppo armonico di una società”.

Questi argomenti hanno attraversato tutto il congresso ed in particolare la cerimonia inaugurale (che ha visto come relatori il Presidente SOPSI Prof Siracusano, il Prof Rossi, il Prof Maj, la Prof Galderisi, S.E. il Cardinale Montenegro, il dott. De Masi, Carlo Verdone) centrata specificamente sul rapporto tra diseguaglianza e salute mentale. Relatori internazionali (del calibro dei Prof Fonagy, Northoff, Parnas, Treasure) e nazionali hanno dibattuto nelle giornate congressuali suddivise in sedute plenarie, forum, simposi, dibattiti, eventi speciali. Le tematiche psicopatologiche cliniche e di ricerca sono di estrema attualità: il rapporto tra salute mentale e povertà, le transizioni psicopatologiche del ciclo vitale, i disturbi del neurosviluppo e la loro continuità nella vita adulta (a proposito, segnaliamo le relazioni dei dott Keller e dott Bertelli nel simposio sulla diagnosi differenziale tra autismo e schizofrenia), la mentalizzazione, la neuropsicoanalisi, i disturbi del sé, le nuove frontiere della ricerca in psicofarmacologia e in psicoterapia, gli stili di vita e le nuove dipendenze comportamentali.

Il XXII Congresso del 2018 ha testimoniato come “in un mondo in cui si tende a comunicare prevalentemente a distanza”, incontrarsi, scambiarsi direttamente le proprie idee e le proprie esperienze, soprattutto per la nostra disciplina diventa un momento fondamentale e insostituibile.

Il 26mo congresso dell’Associazione Europea di Psichiatria (EPA), la più grande associazione internazionale di psichiatri in Europa, ha avuto luogo a Nizza dal 3 al 6 marzo 2018. Tema del congresso: “Salute mentale: integrare, innovare, individualizzare”. Integrare sottolinea la necessità di includere la salute mentale nelle politiche sia di salute che sociali; promuovere l’integrazione di diversi approcci alla salute mentale e alla ricerca; integrare ricerca e servizi di salute mentale focalizzandosi su epoche della vita differenti. Innovare sottolinea l’importanza di identificare priorità per la cura della salute mentale e per la ricerca; disseminare e promuovere il passaggio a pratiche di prevenzione e programmi di intervento; sviluppare programmi digitali di salute mentale per migliorare servizi e comunicazione tra gli utilizzatori, superare barriere spaziali e linguistiche. Individualizzare sottolinea la visione corrente di cura nell’ambito della salute mentale e di ricerca come incentrata sulla persona unendo interventi terapeutici  alle caratteristiche di un individuo, valori e preferenze.

Un focus speciale del congresso è stato l’integrazione di nuove tecnologie e ritrovamenti della ricerca negli approcci incentrati sulla persona alla prevenzione, cura e formazione, in un tempo in cui sfide difficili, come la guerra,  il terrorismo, ristrettezze economiche richiedono nuove risposte. E’ stato interessante incontrare la domenica presso il punto “Ask the expert” la Prof.ssa Howard del Kings College di Londra e, in un primo momento rivolgerle domande sulla violenza domestica, insieme a colleghi di Roma e americani, successivamente assistere alla sua lettura magistrale sulla salute mentale nelle donne e la violenza domestica (Trevillion K, Oram S, Feder G, Howard L, Experiences of domestic viokence and mental disorders: a systematic review and meta-analysis, PLoS ONE, 2012).

Un altro utile momento di lavoro e scambio con colleghi europei è stato il simposio su “Salute mentale in adulti con autismo”, in cui sono state esposte le coordinate diagnostiche dell’autismo secondo il DSM5, le comorbilità in termini di disturbi psichiatrici e disabilità intellettiva, le peculiarità cliniche dell’autismo, anche attraverso l’esposizione di case-report. La lettura plenaria del Prof Murray sulla schizofrenia ha affondato sulle possibili basi genetiche della sindrome, da correlare ai fattori eziopatogenetici socio-ambientali e psichici. E’ stato mostrato come vi sia un continuum di disfunzioni nel neuro sviluppo a partire dalla disabilità intellettiva, attraverso l’autismo per arrivare alla schizofrenia (Owen MJ et al, Neurodevelopmental hypothesis of schizophrenia, British Journal of Psychiatry 2011; Schizophrenia and the neurodevelopmental continuum: evidence from genomics, World Psychiatry 2017).

Un congresso dalle tante sfumature e tanti campi di interesse, che ha unito ricercatori e clinici europei sulle questioni più dibattute nella psichiatria attuale.